(dedicata agli Arditi d’Italia, nati nel fuoco della Grande Guerra)
Sono nato qui, non mi dire che fare
non mi spingi alla morte, ci corro da me
tolgo ruggine alle ossa con il volo
difendo il battere fanatico del cuore
mancava un nome e una divisa al coraggio
presi il pugnale e l’impazienza
E tu? E tu? E tu?
Tutto quello che sono adesso, che sono adesso
in questa mattina di sole
tutto quello che siamo adesso, che siamo adesso
con questa voglia che sale
con questa voglia che sale, con questa voglia che sale
Ho guardato in là con gli occhi della belva
il teschio sul maglione e il ferro stretto tra i denti
marciammo in testa per poi morire cantando
insieme su quel prato
così… così… così…
Tutto quello che sono adesso, che sono adesso
in questa mattina di sole
tutto quello che siamo adesso, che siamo adesso
con questa voglia che sale
Tutto quello che sono adesso, che sono adesso, che sono adesso!
Tutto quello che siamo adesso, che siamo adesso, che siamo adesso!
Tutto quello che sono adesso, che sono adesso
in questa mattina di sole
tutto quello che siamo adesso,
che siamo adesso
con questa voglia che sale
Tutto quello che sono adesso, che sono adesso, che sono adesso!
Tutto quello che siamo adesso, che siamo adesso, che siamo adesso!