Cinque di mattina luna chiama sole
luci basse al porto chiusa la stazione
passa un gatto rosso passa un cane nero
sono a casa mia ma sono forestiero
niente nelle tasche siam persone sole
quattro foto e una valigia di cartone
straccioni armati schiacciano le nostre vite
il loro ghigno è sale sulle mie ferite
il pensiero sfiora mille volti accesi
il mio sguardo fissa quattro panni stesi
uguali alla mia gente attaccata e ferita
uguali a quest’ Italia che da qui è sparita
nostro esodo sai la mia gente qua muore, muore
nostro esodo e poi la mia gente scompare male
nostro esodo sai la mia gente qua muore, muore
nostro esodo sai si muore
i miei occhi son quelli di mio padre
gli occhi di mio figlio son quelli di suo padre
quanto vale un sogno perso nell’intorno
quanto pesa un viaggio senza più un ritorno
ma son le persone che mi han già lasciato
i miei biglietti buoni per il mio passato
ci han tolto tutto ci han ormai già divorato
ma la nostra dignità non ha mai vacillato